29 set 2015

NEWS DISSENSI



DISSENSI presenta
VIE PER L’ARMONIA
Umorismo, Lettura, Musica: Tre percorsi di Counseling per vivere sereni
MATTEO PUGLIARES
(Dissensi edizioni da settembre 2015 in libreria)

Il counselling può alleggerire il peso delle preoccupazioni e dei dolori del cliente con un ascolto e partecipe, focalizzando le difficoltà, declinando gli ambiti in cui si manifestavano, riattivando le risorse individuali, proponendo letture alternative delle situazioni, aiutando il cliente a individuare le soluzioni prospettandone le conseguenze, i limiti, le responsabilità sino a che il cliente stesso riesce a vedere nuovi orizzonti e a trovare la migliore soluzione per le sue difficoltà.
Il traguardo dell’armonia, anche quando sembra lontano dal fare capolino nelle nostre vite, è in realtà più accessibile di quanto pensiamo.
Per raggiungere quella “concordia di idee e sentimenti con se stessi” indispensabile a una vita serena può risultare molto efficace affidarsi ad alcune sollecitazioni, così come apprendere alcune tecniche e agire alcune nuove abitudini, ovvero fare un’esperienza di counseling.
Il counseling è una relazione di aiuto tra una persona che vive una condizione di disagio insorto, perciò temporaneo – il cliente – e un esperto – il counsellor, ed è finalizzata al potenziamento delle risorse individuali.
Il disagio può consistere in un problema di comunicazione interpersonale, in un disorientamento professionale o scolastico, in un conflitto derivato da una decisione importante o da una scelta da fare, ma non attiene alla sfera delle patologie e delle cronicità, che sono di competenza della psicoanalisi e della psicoterapia.

I percorsi di counseling proposti dallo scrittore e counsellor Matteo Pugliares sono all’insegna dell’umorismo, della lettura e della musica,
Il primo ci fa mettere una distanza mentale dai motivi di abbattimento o preoccupazione, mentre ridiamo stacchiamo la spina, ridimensioniamo quanto è attorno; la lettura dilata lo spazio interiore, agevola l’immaginazione e allena all’empatia, evitando il ripiegamento su di sé; la musica sprigiona l’emozionalità, attraverso il suono, il ritmo e la vibrazione, è il territorio dell’ancestralità.

Un energico invito a pacificarsi con se stessi attraverso la dolcezza delle cose belle.

Matteo Pugliares (Augusta, Siracusa 1972), è frate minore francescano cappuccino.
La sua spiccata propensione all’ascolto spirituale lo avvicina agli studi dlcounseling, che studia estesamente e – dal Goal Setting, al Linguaggio del corpo, dalla Psicologia Olistica alla Programmazione Neuro Linguisticafino alla Naturopatia.
È responsabile dello Sportello/Ascolto dell’Istituto Comprensivo Scolastico “Gaetano Maria Columba” e dell’Associazione “Misericordia” di Sortino, suo luogo di residenza.
È autore di diversi saggi, tra cui Non so chi sei (2010) e Imperfetto (2012). Per i tipi di Dissensi edizioni ha pubblicato Francesco d’Assisi, figlio del dio dalle braccia larghe (2011).

28 set 2015

RECENSIONE: - PRENDIMI PER MANO - SARINA BOWEN



Dopo un terribile incidente che ha distrutto per sempre la sua promettente carriera sportiva, Corey Callahan è costretta a cominciare il college inchiodata ad una sedia a rotelle. È convinta che nessuno possa capire davvero come si senta, ma ecco che incontra Hartley, il ragazzo bello, affascinante e gentile che vive proprio nell'appartamento di fronte al suo. Hartley è stato infatti vittima di un brutto infortunio che l'ha obbligato a smettere di giocare a hockey e che lo costringe a trascorrere i pomeriggi sul divano. 

L'amicizia tra i due è immediata e, tra stampelle, confidenze e risate a tarda notte, Corey ricomincia a sentirsi di nuovo se stessa e felice. Ma c'è un problema: Hartley è fidanzato con una ragazza praticamente perfetta e Corey ha paura di compiere il passo sbagliato...


La storia di un ragazzo e una ragazza che si trovano nella fase della loro vita più elettrizzante e spaventosa al tempo stesso è racchiusa in questo libro. Sono giovani che vogliono realizzare i loro desideri. Sono Corey e Hartley.

Lei è una ragazza modello, studia, si impegna ed eccelle nello sport che tanto ama e di cui sogna farne un lavoro in futuro, peccato però che debba affrontare una svolta negativa nel suo percorso. Durante una partita si fa male, quella che sembra una semplice caduta in realtà la porterà sulla sedia a rotelle. A ciò seguono interventi, riabilitazione ma soprattutto prendere coscienza che il suo sogno è infranto per sempre. Sebbene non sia del tutto paralizzata, e grazie alla terapia riesce a camminare un po’, la vita all’interno del campus non è quella che si era immaginata, sul suo cammino incontrerà parecchie barriere architettoniche; ma poi incontrerà lui : Hartley.
Lui è un bel ragazzo, che ha fatto una bravata e che ha pagato rompendosi la gamba, motivo per il quale non può partecipare momentaneamente agli allenamenti di hockey. Ha una fidanzata appartenente all’alta società, che guarda Corey dall’alto verso il basso e che sebbene stia con Hartley non si fa problemi a farsi coinvolgere da altri ragazzi e a non celare la cosa.
Lui e lei confrontano le loro esperienze, i loro incidenti e i loro sogni arrivando alla conclusione che entrambi si comprendono alla perfezione, vedono il mondo con occhi molti simili e come nessun altro può. Hartley ammira Corey per la forza che dimostra nell’affrontare giorno per giorno la sua situazione, affrontano insieme le sue paure e trovano risposte ai suoi dubbi. E proprio la soluzione di uno di questi li porterà a superare il confine di amicizia e a complicare la situazione.
Così Corey si innamora di lui senza però rivelarglielo per paura di rovinare il rapporto di amicizia che c’è tra loro e che sembra essere uno sprono a ritrovare se stessa, a rimettersi in piedi, metaforicamente parlando.
Hartley dal canto suo, è circondato da un alone di mistero per gran parte del libro, non sappiamo molto del come si sia fatto male, del suo assetto famigliare ma soprattutto del perchè continui a stare con una ragazza che non è innamorata di lui quando dall’altra parte del corridoio ce n’è una che non sogna altro.
Il mistero viene svelato alla fine, vengono riprese scene passate e analizzate in tutti i minimi dettagli e questo, devo dire, dal punto di vista narrativo è un ottimo espediente poichè si arriva con il fiato sospeso fino alla fine.
D’ altro canto però, ciò che non mi ha entusiasmato parecchio è come l’autrice abbia deciso di evolvere il loro rapporto, o meglio la facilità con cui lui abbia potuto decidere di fare questo passo per poi “allungare i tempi”. Si potrebbe dire che non abbia dovuto fare i salti mortali per averla e che lei si è poi adeguata alle sue decisioni , forse cambiando questo dettaglio il libro avrebbe avuto quel qualcosa in più che dovrebbe essere presente in questo punto della narrazione per poter definire il libro un capolavoro fatto e finito.
Tuttavia il libro merita di essere letto poiché è scritto bene, ha una trama avvincente e la figura di Corey (così come la scelta di trattare di handicap simili di cui non ho mai letto in precedenza in un romanzo New Adult) potrebbe essere d’esempio o comunque uno specchio per chi si ritrova a vivere la stessa situazione o semplicemente a rapportarsi con un problema che sembra più grande di sé stessi.

Alla prossima,

If you are an Author or a Publishing House who want a review, send me Your ebook at this account: anna.plura85@gmail.com

25 set 2015

RECENSIONE: - IL MIO DESTINO SEI TU - MEGAN MAXWELL


AUTORE: Megan Maxwell
CASA EDITRICE: Tre60
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015

Il vero amore è come una canzone: se ti entra dentro, non pensi ad altro

Ruth ha solo venticinque anni, ma la vita le ha già chiesto molto. E lei ha dato tutto di sé, prima alla sua famiglia e poi all’uomo che amava, rimanendo soltanto con l’orgoglio della propria indipendenza.
Tony è una popstar e alla vita non ha mai dovuto chiedere nulla. Pieno di talento, non c’è festa in cui non si balli al ritmo della sua musica, non c’è VIP che non lo voglia come amico, non c’è ragazza che resista al suo fascino.
Ruth e Tony s’incontrano a un party. Lei è una semplice cameriera, ma lui la nota subito e vuole subito sedurla, a qualunque costo. E Ruth non può far altro che scappare: da una storia magari bellissima, ma destinata a finire presto; da un uomo bello come un dio, ma certamente superficiale; dall’ennesima illusione e da una sicura delusione.

Ruth e Tony non potrebbero essere più diversi. Eppure il destino continua a farli incontrare, come se si divertisse a giocare con loro… E così, tra segreti, rivelazioni e incertezze, quel gioco diventa ben presto una sfida con una posta altissima: chi dei due sarà capace di rischiare tutto, ancora una volta, nella speranza che la luce dell’amore stavolta non si spenga?

Il mio destino sei tu è un romanzo che può essere letto anche singolarmente ma in realtà presenta collegamenti con altri due libri: Chiedimi chi sono e Solo per questa notte.
Il collegamento sta nel fatto che i protagonisti maschili sono tre fratelli: Dylan è il protagonista dei primi due mentre a Tony e ad Omar (quest'ultimo ha un ruolo più marginale) è stato dedicato questo. Per gli appassionati, ritroverete anche Dylan e sua moglie come personaggi secondari.
Ma passiamo al romanzo in questione. Confesso di non aver mai letto alcun libro di quest'autrice e devo dire che mi è piaciuto, nonostante qualche perplessità.
Siamo a Los Angeles, Tony è un compositore ricco, sexy, famoso e circondato da donne bellissime.Durante una festa, incontra Ruth una cameriera che sembra immune al suo fascino, invece, non solo cerca di tenersi alla larga ma nasconde un passato doloroso che l'ha resa molto diffidente.
La trama è lineare e non presenta grandi svolte impreviste, invece, a renderla diversa è che fino ad un certo punto tutto ruota attorno alla storia d'amore tra Tony e Ruth, poi a questa si aggiunge anche quella di Omar.
Mi sono piaciuti entrambi i protagonisti, ho solo un dubbio riguardo a Ruth e mi riferisco al fatto che nonostante stia fuggendo da una persona pericolosa decide di frequentare qualcuno famoso senza pensare che potrebbe apparire su qualche giornale, facendosi così rintracciare. Solo dopo un bel po' di pagine le faranno notare che frequentando un personaggio pubblico potrebbe avere qualche problema di privacy. Ho anche qualche perplessità sul fatto che una donna con una famiglia particolare a carico sia così imprudente da appartarsi con uno sconosciuto (anche se famoso) in un hotel.
Altra cosa è che nonostante sia scorrevole e coinvolgente, forse lo avrei sfoltito un po' perché ci sono pagine in cui non accade niente di rilevante ai fini della storia.
Per il resto, è una storia romantica con pizzico di umorismo, molto passionale e non vi nascondo che c'è stato anche un momento in cui mi sono commossa.
Ho apprezzato lo stile fresco e l'inserimento delle parti di testi di canzoni. Sicuramente invoglia alla lettura di qualche altro libro di quest'autrice.

RECENSIONE: - LIE4ME - MARIACHIARA CABRINI



AUTORE: Mariachiara Cabrini
CASA EDITRICEHarlequin Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015

Proprio come l'Alice del Paese delle Meraviglie, anche Alice Schiano ha un'irrefrenabile fantasia e decide di sfruttarla per inventarsi un lavoro alternativo. La sua missione è migliorare le vite altrui... una bugia alla volta. Vuoi mollare il tuo fidanzato ma non vuoi farlo di persona per non vivere un'esperienza spiacevole? Vuoi fare bella figura con il capo, sbarazzarti di una rivale, conquistare un collega? Alice è la donna che fa per te! Non c'è nulla che non possa risolvere grazie alla sua parlantina, e non prova mai rimorsi per ciò che fa, perché mentire paga, e bene! I servizi della sua agenzia sono richiestissimi, gli affari vanno alla grande e anche la vita sentimentale scorre liscia come l'olio, forse proprio perché racconta un bel po' di bugie anche al fidanzato. Finché qualcuno non fa saltare in aria la sua auto. Chi è stato? Alice non intende restare con le mani in mano ad aspettare che la polizia scopra il colpevole. Tanto più che collaborare con l'ispettore Donati, uomo affascinante quanto irritante, potrebbe portare a risvolti inaspettati. In tutti i sensi.

Lie4me Professione bugiarda sembra il primo libro (non mi meraviglierei se diventasse una serie, ma anche da singolo fa la sua bella figura) di una storia in cui la protagonista è Alice, una donna indipendente e auto-ironica che per mancanza di un lavoro decide di sfruttare la sua capacità di essere molto persuasiva e di farne una vera e propria professione. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando non rimane vittima di un attentato.
Spiegare di preciso in cosa consiste il lavoro di Alice non è facile, sarà la stessa protagonista a raccontarcelo all'inizio del romanzo.
La storia è raccontata principalmente dal punto di vista di Alice (in prima persona) ma ci sarà modo di conoscere anche il punto di vista del protagonista maschile (peccato solo nella parte finale).
All'inizio il suo modo di fare può apparire spregiudicato, freddo e cinico ma in realtà è una donna coraggiosa, testarda, con un gran cuore e anche fragile per certi aspetti. E' davvero difficile non provare simpatia per lei.
Essendo incentrato principalmente sulla protagonista femminile, il lettore ha modo di conoscerla meglio sia caratterialmente che per quel che riguarda la sua vita privata, mentre il protagonista maschile rimane un po' più defilato.
Una trama leggera, fresca, romantica, scritta con uno stile scorrevole, asciutto e ironico.
L'unica cosa che non ha soddisfatto le mie aspettative è il finale. Come ha già detto qualcuno, l'ho trovato anch'io un po' forzato.
Per il resto, se state cercando una lettura breve e d'evasione, questo è il testo che potrebbe fare al caso vostro.

16 set 2015

RECENSIONE: - FINDING CINDERELLA - COLLEEN HOOVER


FINDING CINDERELLA
ed. Atria Books
gratuito
Pagine 130
autoconclusivo

Ho scaricato questo racconto incuriosita dal gran clamore suscitato da Ugly Love - titolo italiano L’incastro (im)perfetto.
Non avevo mai letto nulla di questa autrice e desideravo farmi un’idea sul suo stile. Devo dire che sono rimasta positivamente colpita.
Finding Cinderella è un racconto delicato, molto divertente ma non privo di spunti di riflessione sul mondo dei giovani.
Non sono una grande amante del genere YA ma devo riconoscere che, quando un autore è bravo, riesce a coinvolgerti a prescindere da ciò che racconta e dall’età dei protagonisti.
Finding Cinderella è la storia di due ragazzi che per caso si incontrano a scuola. Si rifugiano entrambi, per motivi diversi, nella stessa stanzetta deserta e, complice il buio, il luogo chiuso e la situazione inusuale ed elettrizzante, finiscono per confidarsi e consolarsi a vicenda.
Come tutti gli adolescenti anche i due protagonisti si sentono profondamente soli, arrabbiati col mondo e affamati d’amore.
Sarà proprio la curiosità verso questo sentimento, sconosciuto e al tempo stesso considerato quasi irraggiungibile; sarà proprio la voglia di scoprire la differenza tra fare sesso e far l’amore, che li spingerà l’uno nelle braccia dell’altro. Solo per un’ora.
Un anno dopo Daniel, il protagonista maschile, è ancora alla ricerca dell’amore.
L’unica cosa che vi si è in qualche modo avvicinato sono state proprio le emozioni provate con la ragazza misteriosa, di cui non conosce né il nome, né il volto.
Un giorno per caso, Daniel incontra Six: bella, divertente e insolita rispetto alle altre; l’unica che lo fa sentire a suo agio con se stesso. L’unica che sembra apprezzarlo per ciò che è.
E allora l’amore arriva per davvero: imprevisto, sconvolgente e assoluto, come solo un amore adolescenziale riesce ad essere.
Eppure Six nasconde un segreto.
Forse questa ragazza è diversa proprio perché è molto più di ciò che appare e Daniel scoprirà che l’amore è un sentimento complesso e a volte comporta delle scelte dolorose. Amare, in fin dei conti, significa anche crescere.
Finding Cinderella è un racconto e molti aspetti che necessiterebbero di un approfondimento, sono solo accennati. Ad ogni modo resta una storia romantica e delicata ed è un’ottima opportunità per approcciare la Hoover, qualora anche voi non l’abbiate ancora mai letta.
Un altro punto a suo favore è il linguaggio estremamente semplice, diretto e privo di slang, molto facile da comprendere per chi da poco ha iniziato a leggere in lingua inglese.


Giudizio complessivo: bello

RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com

14 set 2015

RECENSIONE: - FIVE MINUTES LATE - RICH AMOOI


FIVE MINUTES LATE 
self-published
Pagine 364
Autoconclusivo.

Cinque minuti possono cambiare la vita di una persona. Cinque minuti possono segnare il confine tra gioia e dolore, tra inizio e fine, tra vita e morte.
Ellie, la protagonista di questo bizzarro romanzo, è ossessionata dalla puntualità, perché ha sperimentato sulla propria pelle, cosa possa accadere quando si ritarda di cinque minuti. Sua madre, infatti, è morta qualche anno prima in un incidente aereo proprio perché Ellie era in ritardo e l’ha costretta a un infausto cambio di volo all’ultimo minuto. Da quel giorno la ragazza decide di selezionare le persone sulla base in una lista molto precisa, il cui primo punto è proprio la puntualità.
Single e in cerca di un compagno che soddisfi le sue aspettative, Ellie si iscrive a un sito di incontri e si sorprende nello scoprire che tutti gli uomini che rientrano nella sua lista, a conti fatti sono assolutamente insopportabili.
Un giorno, mentre è ferma al semaforo in attesa di attraversare la strada, salva letteralmente la vita di un uomo. Il ragazzo in questione è Cedric, un giovane imprenditore agricolo, specializzato nella coltivazione di aglio (avete capito bene!) e ciliegie. In ritardo di cinque minuti, Cedric prova ad attraversare la strada, senza rendersi conto che sta per sopraggiungere a tutta velocità un camion dell’UPS. Da quel momento tra i due sono scintille. Nonostante i due si trovino rispettivamente attraenti, sia da un punto di vista fisico che caratteriale, entrambi cercano di sfuggire a queste strane emozioni che in parte li terrorizzano. Cedric, infatti, due anni prima ha perso la donna amata a causa di un incidente stradale e da allora si è chiuso in se stesso, troppo spaventato all’idea di soffrire di nuovo.
Da questo momento in poi, è tutto un susseguirsi di bizzarri episodi, fraintendimenti e situazioni al limite del surreale.
Questo romanzo potrebbe essere definito una commedia romantica e tutto sommato lo è. Ciò che non mi è piaciuto molto è che l’autore, a mio giudizio, in alcune occasioni eccede nel tentativo di far ridere il lettore, narrando episodi che io ho trovato francamente irritanti. Ad esempio quando Cedric pratica una respirazione bocca a bocca a un uomo svenuto per strada, mentre cerca di recuperare il telefonino che è caduto in mezzo alle gambe del poveretto, venendo così fermato dalla polizia per atti osceni in luogo pubblico. Francamente far ridere è un’arte sopraffina e le forzature a me proprio non divertono. Inoltre ho definito questo romanzo “bizzarro” perché a un tratto, si verifica qualcosa di drammatico che, a mio parere, proprio stona con il tono estremamente leggero che l’autore ha tenuto per metà romanzo. Detto questo, i battibecchi tra Cedric e il suo miglior amico Tony (il mio personaggio preferito, insieme all’amico gay di Ellie) sono assolutamente esilaranti. La storia è deliziosa, nonostante gli aspetti che ho evidenziato, e merita di esser letta, soprattutto perché per una volta il protagonista non è un super macho, ma un ragazzo timido, pasticcione, estremamente romantico e con un lavoro poco gettonato tra i romanzi.
In sintesi: lo consiglio a chi ama le storie romantiche e divertenti, in stile Chick-lit, e vuol trascorrere qualche ora in totale relax. Inoltre il romanzo è scritto in un inglese molto semplice, quasi completamente privo di espressioni gergali che talvolta, per un neofita della lettura in lingua, possono risultare praticamente incomprensibili.

Giudizio complessivo: carino

RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com

13 set 2015

RECENSIONE: - WINTERS HEAT - CRISTIN HARBER


WINTERS HEAT (serie Titan vol.1)
autopubblicato
Pagine 279
autoconclusivo ma parte di una serie

Ho cominciato a leggere Winters Heat perché ho un debole per i romantic suspence e i military romance. La Harber su Goodreads dichiara apertamente di essersi ispirata a Maya Banks, autrice che ho molto apprezzato nella serie dedicata ai fratelli Kelly, e ad altre scrittrici come Lora Leigh, Liliana Hart e Lori Foster.
La trama di questo romanzo non è male e l’inizio della storia mi era sembrato molto promettente. Winters Colby, membro del gruppo Titan, (ex militari che hanno scelto di lavorare in proprio), viene incaricato di recuperare un’importantissima lista di nomi, la cui divulgazione metterebbe in serio pericolo la sicurezza nazionale. Interessati allo stesso documento ci sono anche un gruppo di spietati narcotrafficanti messicani e una psicologa di una base militare.
Colby riesce a recuperare la lista di nomi dopo uno scontro con i messicani, cui è presente anche la ragazza. Sorpreso di trovare una comune civile in un contesto cui è chiaramente estranea,  decide di portarla via con sé. Mia Kensington è in realtà una psicologa che opera presso una base militare. Il suo ultimo paziente, un soldato in missione in Sud America, muore dopo averle lasciato le indicazioni per recuperare un documento che lui stesso aveva redatto e che contiene i nomi di tutta una serie di importanti esponenti del mondo politico e militare, coinvolti nel traffico di droga e di esseri umani.
Metà del romanzo si basa sui due protagonisti in fuga e sull’amore che nasce tra loro: battibecchi e sesso incluso, ovviamente.
Ora non avrei nulla da ridire se non fosse per il fatto che la scintilla tra loro scocca davvero troppo presto.
Immaginate di aver appena messo ko due spietati assassini, dopo aver usato del gas lacrimogeno e dopo un feroce corpo a corpo. Avete praticamente rapito una donna recalcitrante e siete partiti sgommando. A questo punto voi cosa fareste? Vi concentrereste sulla missione o sulle gambe della graziosa fanciulla?
Dopo neanche dieci minuti di conversazione (fatta in un furgone che fugge a dei narcotrafficanti) Winters Colby accosta un attimo per baciare con passione la deliziosa Mia di cui praticamente non sa nulla!?!
E lei, che fino a quel momento ha reagito con violenza credendovi un brutale killer, che fa? Vi stacca la lingua a morsi? Ovviamente no.
Voglio essere buona, fingiamo sia colpa dell’adrenalina e del momento di shock. Se posso far passare l’attrazione immediata, storco però il naso quando si comincia a parlare di amore e di sentimenti profondi.
Trovo che questo romanzo aveva tutte le carte in regola per essere una storia interessante, se non fosse stato per due aspetti. Il primo è proprio quest’amore istantaneo tra i due, il secondo è l’esasperazione di alcuni tratti caratteriali che hanno trasformato i due protagonisti in una specie di stereotipo di loro stessi. Mi spiego meglio.
Va bene che sei un ex Seal con muscoli d’acciaio, ma non è detto che devi parlare come un GI Joe con il cervello grande quanto una nocciolina. Idem per Mia. Sei una psicologa ma sei prima di tutto una donna, passi la deformazione professionale, ma psicanalizzare ogni cosa mi è sembrato un pochino esagerato. In alcuni casi i suoi ragionamenti mi sono sembrati davvero portati al limite, giusto per sottolineare che lei è una psicologa e quindi analizza tutto.
In compenso, un merito di questo romanzo è quello di stereotipare così tanto i personaggi da renderli quasi una caricatura di loro stessi, perciò intrinsecamente simpatici. Non sono sicura che questo fosse l’intento dell’autrice, però ho riso come una matta quando Mia, ingelosita da una conversazione telefonica in cui Colby pronuncia la parola “Love”, gli chiede con chi stesse parlando.  Lei è certa si tratti della moglie o di una fidanzata. Immaginate la mia faccia e quella della protagonista quando con candore l’omone tutto muscoli risponde che parlava con l’amata mamma! Che tenerone.
Strepitose poi le scene di sesso. Essendo un militare l’autrice ha giustamente pensato che usare le parole “detonare”, “esplodere”, “napalizzare” usate in un contesto per lo più sessuale fosse appropriato. Forse lo era, ma da italiana che legge inglese le ho trovate davvero buffe. Detonare un organo sessuale è un’espressione un po’ comica, no?
Non saprei consigliarvi se leggerlo o meno. Non mi ha fatto impazzire se devo dirla tutta, anche se giuro di aver riso parecchio.
Francamente, come lettura d’esercizio l’ho trovata complessa per via delle mille abbreviazioni usate dall’autrice. “Mop” sta per “missione operativa” ma giuro che per prima cosa ho pensato al mocio per lavare i pavimenti. Acronimi e abbreviazioni sono fortemente presenti e qualche volta, ammetto che mi hanno messa in difficoltà.

Giudizio complessivo: così così.

RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com

9 set 2015

RECENSIONE: - DEBT INHERITANCE (IO TI APPARTENGO) - PEPPER WINTERS


DEBT INHERITANCE (serie INDEBTED 1 vol.)
pubblicato in Italia dalla Newton Compton con il titolo “Io ti appartengo”
non autoconclusivo e parte di una serie composta da 6 volumi
!!!ATTENZIONE SPOILER!!!

Prima di presentarvi questo romanzo mi sembra opportuno spiegare cosa mi aspetto da un dark romance o erotic dark. In teoria in questo tipo di romanzo, le tematiche trattate sono piuttosto delicate. Il protagonista tecnicamente non dovrebbe essere il classico principe azzurro, ma una sua versione cattiva.
Il sopruso fisico e psicologico, la sofferenza e il condizionamento mentale sono aspetti fortemente presenti in questi romanzi, dove di fatto, il confine tra giusto e sbagliato, lecito e illecito si assottiglia molto. Il lato oscuro può avere il suo fascino e se si approccia al genere dark romance senza pregiudizi, ci si potrebbe sorprendere nel provare emozioni inaspettate, brividi di orrore che si tramutano in piacere nostro malgrado.
Detto questo veniamo alla trama di Debt Inheritance. 
Nila è una stilista di successo, ha 24 anni, un fratello gemello cui è molto legata e un padre molto protettivo. Un giorno, scopre che da ben 600 anni c’è un accordo tra la sua famiglia, i Weaver, e quella degli Hawk. Tutte le primogenite dei Weaver verranno consegnate agli Hawk al fine di pagare un debito contratto secoli addietro. Nila è la primogenita dei Weaver e Jethro è il primogenito degli Hawk. Lei gli appartiene e lui può disporne a suo piacimento.
Questa è la trama molto sintetizzata e proprio da qui vorrei partire con la mia analisi del romanzo.
Di tutte le idee che potevano venire in mente a questa autrice francamente quella del debito mi sembra la meno convincente. Ma davvero un debito può andare avanti di generazione in generazione per 600 anni? Mica 6… 600! Mi sembra un po’ inverosimile. Ad ogni modo voglio concedere a Pepper Winters un bonus e quindi passo sopra questo aspetto e decido di concentrarmi su come ha sviluppato la storia.
Partiamo dalla famiglia Weaver.
Il padre di Nila è un uomo che sa di dover pagare questo debito alla famiglia Hawk. Tex è un uomo che ha già pagato a caro prezzo questo patto, avendo dovuto consegnare alla famiglia di Jethro sua moglie (la madre di Nila, che è la vera Weaver perché Tex ne ha solo preso il cognome).
Francamente mi aspettavo che un uomo del genere, tra l’altro cresciuto fuori da questo accordo perché appartenente a un’altra famiglia, avesse un atteggiamento un po’ diverso da quello che tiene Tex.
Se fossi stata al suo posto, a fronte del fatto che ho già perso mia moglie, avrei immediatamente dato in adozione mia figlia, oppure l’avrei nascosta agli occhi del mondo cambiando cognome e andando a vivere in un luogo sperduto, oppure mi sarei rivolto a un buon avvocato, a un detective, a qualcuno, per porre fine a questa atrocità. Se proprio fossi un debole e un vile, allora ALMENO mi sarei limitato a invogliare mia figlia a godere a pieno della sua vita, visto che so già quale sarà il suo destino una volta raggiunta la maggiore età. Invece no!
Tex Weaver tiene segregata la figlia, le impedisce di uscire con chiunque per poi consegnarla, senza fiatare, al suo futuro aguzzino. Perdonatemi ma io qui ho storto un po’ il naso.
Arriviamo al nostro Jethro, l’anti-eroe, il cinico bastardo. Il romanzo si apre proprio con il punto di vista del protagonista che si presenta come un “predatore”, un “killer” spietato, che però riesce a confondersi tra la gente grazie ai modi raffinati, grazie alla cultura e all’aspetto piacente. Devo dire che la scrittura di Pepper è intrigante e l’inizio del romanzo è stato a dir poco folgorante. Volevo vedere quest’uomo in azione… non mi aspettavo, ahimè, quello che è seguito.
Jethro, fa capire subito nelle  prime pagine del romanzo, che è un uomo che non si fa condizionare da niente e da nessuno, padre incluso. Dimostra, però, di tenere molto al rispetto delle regole impartitegli da quello stesso padre che disprezza.
Il papà gli ha detto che la ragazza deve seguirlo di sua spontanea volontà e Jethro si guarda bene dal trascinarla via con la forza. Quello che, però, mi aspettavo da un predatore così ben mimetizzato, era che (vista l’ingenuità della protagonista… ebbene sì… siamo alle solite, mai una ragazza “esperta” in questo mondo di carta) la seducesse con i suoi modi raffinati e la bellezza del suo aspetto.
Insomma, se so che deve seguirmi di sua spontanea volontà, una volta che il padre me l’ha, per così dire consegnata, io che faccio? Sorrido, la invito a cena in un posticino romantico per poi in realtà condurla sul primo aereo per Londra o metto su la mia faccia da duro, non dico una parola, cammino avanti a lei, senza neanche voltarmi e m’incavolo se questa a un certo punto ci ripensa, gira i tacchi e torna indietro? Ehm… non ci crederete ma il nostro Jethro si comporta proprio così.
La scena più divertente, ad ogni modo, è stata quella in cui i due litigano su come andare all’aeroporto. Lui come un bimbo capriccioso vuole farla montare in sella alla sua Harley, lei, che giustamente è una stilista appena uscita da una sfilata, punta i piedi e vuole la limousine.
Non temete. Jethro, da vero uomo spietato, commette la prima brutalità, le strappa il vestito fichissimo e costosissimo, facendo infuriare Nila che, a giusta ragione, comincia a urlare… questo perché il papà si era raccomandato di fare un lavoretto pulito: niente scenate, niente urla, fatti seguire di sua spontanea volontà.
Jethro poverino è un duro, spietato e senza cuore, ma deve essere anche molto stressato. La vita del duro deve esser proprio dura, (perdonatemi il gioco di parole) visto che alla fine esasperato dalle troppe lamentele di Nila la seda con una droga.
Non appena arrivano a Londra, suo fratello minore, nota lo stato di Nila e lo rimprovera, visto che la droga usata è ancora sperimentale e poteva procurare la morte della ragazza, ma il nostro uomo piagnucola, facendo osservare al fratellino che non ha idea di quanto questa ragazza sia rompiscatole!
L’apoteosi la raggiungiamo però sulle scale di casa. Jethro vede il padre e come prima cosa pensa bene di lamentarsi perché gli aveva detto che sarebbe stato un lavoretto facile facile e invece Nila gli ha creato un sacco di problemi. Ecco io qui, fossi stata nel signor Cut avrei diseredato mio figlio seduta stante.
Vi risparmio i dettagli della vita di Nila con gli Hawk. Vi dico solo che la protagonista dopo essere stata rapita, sedata, palpata in auto da due uomini contro la sua volontà, dopo aver scoperto come è finita sua madre, dopo che l’è stato detto che verrà violentata da più uomini, probabilmente in contemporanea, dopo che le preannunciano che la sua prima notte nella dimora degli Hawk la trascorrerà con i cani, dopo che la fanno camminare a quattro zampe proprio come un animaletto da compagnia fino alla cuccia… ecco, dopo tutto questo cosa fa?
Beh… cercate di capire lo stress della situazione.
Nila manda sms hot allo sconosciuto con cui aveva una sorta di relazione virtuale basata solo su messaggini più o meno sconci. Mica gli scrive “Aiuto, sono stata rapita, mi vogliono violentare, minacciano la mia famiglia, chiama la polizia!” Scherziamo? Lei deve allentare un po’ la tensione, visto che tutto sommato essere stata palpata da Jethro in auto non le è dispiaciuto. Perciò scrive un messaggio piccante all’uomo del mistero che l’ha insultata quando lei gli ha chiesto di passare dal virtuale al reale, ma che adesso lei percepisce come il suo unico “amico”.
No comment!
L’aspetto però che più di tutti mi ha sconcertata è che questo primo volume racconta sostanzialmente quello che c’è nella sinossi. Tutto il romanzo dura sostanzialmente poco più di 24 ore. Jethro va a Milano la prende e la porta a Londra, le legge l’accordo stipulato 600 anni fa e… FINE.

Valutate voi cosa è meglio fare. Io mi fermo qui.

Giudizio complessivo: così così.
RECENSIONE A CURA DI MISST
misst.books@gmail.com


7 set 2015

RECENSIONE: - THE GIRL IN BETWEEN - LAEKAN ZEA KEMP


THE GIRL IN BETWEEN
self pulished
Pagine 289
non autoconclusivo e parte di una trilogia

La protagonista di questo fantasy dalle tinte molto “dark” e che sono certa vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima parola, è una ragazza diciasettenne di Austin, in Texas.
Bryn, questo è il suo nome, è affetta da diversi anni da un disturbo che condiziona profondamente la vita sua e delle persone che le stanno accanto. Questa ragazza, infatti, soffre di una rara malattia che viene chiamata KLS (Klein-Levin Sindrome) che le provoca, senza alcun preavviso, dei black-out cerebrali. Il suo corpo, di punto in bianco, cade in un sonno profondo che, nei casi peggiori, può durare anche quattro o cinque settimane. Potete ben comprendere quanto questo le impedisca di avere una vita normale.
Bryn fatica a diplomarsi perché purtroppo il suo corso di studi è continuamente interrotto dalle sue crisi. Fatica ad avere una vita sociale, perché tutte le volte che comincia a conoscere qualcuno, poi sparisce per settimane. Non può guidare per ovvie ragioni e, aspetto più mortificante di tutti, il suo corpo durante le settimane di coma, deve essere curato da qualcuno( nel caso specifico da sua madre) perché diversamente morirebbe di fame e di sete. Questa malattia, pertanto, non solo condiziona profondamente la vita di Bryn ma anche quella di sua madre, che vive in funzione della figlia.
La vita di questa ragazza è un mix di “perdite”, (compleanni, feste, appuntamenti ed esami mai vissuti a causa del sonno) ma anche di “riadattamenti”. I risvegli per Bryn sono sempre traumatici, perché il suo corpo, immobilizzato a letto per settimane, necessita di tempo per riprendere il tono muscolare e un peso accettabile, perciò talvolta oltre al sonno, ci sono i giorni necessari a rimettersi in forma, che contribuiscono a isolarla dal resto del mondo.
L’aspetto più strano, però, di questa sindrome è che Bryn, a differenza degli altri malati, quando cade in questo sonno profondo, si ritrova in un mondo onirico fatto di ricordi del suo passato che si avvicendano in modo casuale. Normalmente i malati di KLS non sognano, questa ragazza invece si ritrova prigioniera in una specie di realtà parallela, dove non può far altro che attendere pazientemente di risvegliarsi.
Uno degli aspetti che più mi ha colpito di questo romanzo è stata proprio la grandissima capacità dell’autrice di farci comprendere lo stato emotivo della protagonista. Questa sua frustrazione per essere perennemente dipendente dagli altri, per non poter programmare nulla, per essere costretta a vivere questa strana vita divisa tra due mondi entrambi caratterizzati da una profonda solitudine. Persino tra i malati si sente sola e diversa, visto che la KLS nel suo caso si manifesta in modo anomalo.
Francamente sarebbe bastato questo, a mio giudizio, per scrivere un romanzo interessante: una ragazza combattuta tra la voglia di essere normale e l’oggettiva impossibilità di esserlo.
Nel mondo reale Bryn si divide tra una madre iper-apprensiva; un padre scansafatiche e irresponsabile che sparisce per mesi; un fidanzato, Drew, che non accetta la sua malattia e la tradisce quando lei ha i suoi attacchi di narcolessia e una cugina, Dani, unica amica e confidente.
Anche nel mondo onirico, però, Bryn è sola, perché la sua mente le ripropone continuamente luoghi visitati durante la sua infanzia e la sua adolescenza, ma non le presenta mai essere viventi con cui interagire.
Il romanzo si apre proprio con un’anomalia che stravolgerà di colpo tutto.
Bryn è nel suo mondo dei sogni, su una spiaggia deserta e lascia che l’acqua le lambisca le caviglie. Ad un tratto le onde le mostrano qualcosa… il corpo di un ragazzo. La protagonista all’inizio crede sia un cadavere, ma dopo averlo trascinato sul bagnasciuga e avergli praticato una respirazione bocca a bocca, il misterioso giovane si risveglia.
Da questo momento in poi tutto comincia a prendere una piega bizzarra. Tutto comincia ad essere visto sotto un’altra luce. Da questo momento in poi tutto precipita verso l’ignoto.
Bryn, divisa tra queste due realtà, si sente sempre più confusa perché non riesce a comprendere se questo ragazzo, sia frutto della sua fantasia (anche se lei non l’ha mai visto prima) o sia una persona che esiste nel mondo reale (forse un altro malato di KLS?) e che per qualche bizzarro motivo è imprigionato nella sua mente.
Il giovane, dal canto suo, non ricorda nulla di sé, della sua vita, del perché si sia risvegliato in quello che sembra il mondo onirico di un’altra persona. Sente di essere reale e al tempo stesso non ne ha la certezza.
Tutto il romanzo ha un ritmo molto incalzante perché non solo c’è questo continuo passaggio tra la realtà e la fantasia, ma perché è raccontato in maniera perfetta, alternando i punti di vista di Bryn con quelli del ragazzo.
La presenza del giovane, però, comincia a mettere in discussione alcuni punti fermi di Bryn. Come mai quando lei è sveglia lui continua ad esistere, a vedere i ricordi della ragazza, a leggere il suo diario segreto? Cosa sono le inquietanti ombre che il ragazzo vede nel mondo onirico e che anche Bryn comincia a vedere nel mondo reale? Come mai gli oggetti che Bryn lascia in casa sua passano nel mondo onirico? Come mai nel mondo onirico di Bryn cominciano a comparire paesaggi e immagini che lei non ricorda? Cosa sta realmente accadendo e chi è questo giovane? Ma soprattutto ci si può innamorare di qualcuno che forse non è reale, che è solo frutto della propria fantasia?
Credetemi non ho mai letto una trama così complessa e avvincente.
Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti e non solo agli amanti del fantasy. La storia è originale, intrigante e molto ben scritta, i personaggi sono ben caratterizzati e non c’è mai un momento di noia o di calo di tensione.
L’unico punto sfavorevole è che, vista la complessità della trama, i termini medici e il linguaggio ricercato dell’autrice, leggerlo, per chi non ha una grande dimestichezza con la lingua inglese, può risultare davvero ostico.
Inoltre la storia non si conclude, anzi, si chiude proprio sul più bello! Perciò va messo in conto che per scoprire cosa accadrà a Bryn e al misterioso ragazzo, bisognerà leggere anche i successivi due volumi.

Giudizio complessivo: bellissimo

RECENSIONE A CURA DI MISST
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NN EDITORE NEWS

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L’UOMO CHE NON RIUSCIVA A MORIRE
Tony Laudadio
Uscita: 15 Ottobre 2015 – pp.gg. 160

Il protagonista di questo romanzo di Tony Laudadio è un professionista affermato e un uomo soddisfatto della propria vita. Quando gli viene diagnosticata la malattia, la affronta con lucidità e coraggio, coraggio che riesce a infondere anche alle persone care che gli stanno accanto. Ma come sempre nelle opere di Laudadio, il gioco sul realismo e sul tragico quotidiano sconfina nel comico e nel surreale. E con L’uomo che non voleva morire, si spinge nel più grande dei paradossi: la vita che non ha mai fine.
Tony Laudadio oltre che attore di teatro formatosi alla Bottega di Gassmann, è attore di cinema con Marco Risi, Nanni Moretti e Paolo Sorrentino ed è autore di testi teatrali e di opere letterarie. I suoi romanzi, Esco (2012) e Come un chiodo nel muro (2013) sono editi da Bompiani.
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IL PARADISO DEGLI ANIMALI
Autore: David James Poissant
Traduzione di Gioia Guerzoni 
Uscita: 15 Ottobre 2015 – pp.gg. 302


“Come in Flannery O’Connor,
le storie di Poissant sono abitate dalla violenza, dall’ironia e dalla grazia. Come in George Saunders, i suoi racconti magicamente riflettono la realtà così come appare. E come in Raymond Carver, le sue scene sembrano immerse nel cherosene, un attimo prima delle deflagrazione.” KAREN RUSSELL
votato DaI lettorI DI amazon
come mIGlIor raccolta DI short storIes 2014
Questo libro è per chi sogna di viaggiare su un furgoncino Volkswagen in compagnia di un labrador nero, per chi ama i film di Wes Anderson e la canzone di Baghdad Café, per chi sorride ai cani per strada e per chi si sente dare del pazzo incosciente, ma in realtà è caduto in un cerchio magico da cui riuscirà prima o poi a uscire.
I racconti di David James Poissant parlano di relazioni. Genitori e figli, mariti e mogli, amanti o amici, i protagonisti di queste storie sono ritratti in un momento decisivo della loro vita quando, per la forza brutale dell’amore, si trovano sulla soglia di un precipizio, spinti sul crinale da decisioni che loro stessi hanno preso. E sull’orlo del burrone, a ciascuno viene chiesto di fare una scelta: saltare o tornare indietro. Gli animali servono da “catalizzatori”, scatenano reazioni paradossali, spesso grottesche. E sono anche metafore di un territorio sospeso tra realismo e allegoria. I paesaggi sono quelli dell’America del sud, Atlanta, Florida, Tucson, ma anche Midwest e California. Non è il sogno americano, ma un luogo più selvaggio e ai margini dove fallimento e vittoria sono molto più vicini di quanto ci si aspetti, e il finale, lieto o triste che sia, libera sempre nuove speranze di riscatto e una profonda compassione.
Come nella poesia di James Dickey, che dà il titolo a questa raccolta: “Sotto l’albero/ cadono/ sconfitti/ si rialzano/ si rimettono in cammino”. Che poi è quello che tutti tentiamo di fare.
"I miei occhi sono
a pochi centimetri
 da quelli dell’alligatore.
 Li chiude senza chiuderli. Una membrana sottile, trasparente, scivola sulle pupille, avanti e indietro.
 È una cosa incredibile.
 Un ammiccamento saggio. 
Lo vedo e mi sento sicuro."
David James Poissant è docente del Master di Fine Arts nell’Università del South Florida. I suoi racconti sono apparsi in diverse riviste e nell’antologia Best New American Voices, e hanno vin- to numerosi premi, tra cui l’Alice White Reeves Award della National Society of Arts & Letters. Con Il paradiso degli ani- mali ha vinto il Florida Book Awards for Fiction 2014, ed è stato finalista al Los AngelesTimes Book Prize e al PEN/Robert W. Bingham Prize.
Nel 2015 il Glca lo nomina vincitore del New Writers Award for fiction, accostandolo ad autori del calibro di Alice Munro e Richard Ford.
Gioia Guerzoni traduce da vent’anni, quasi sempre narrativa. Tra i suoi autori, Teju Cole, Iris Murdoch, Siri Hustvedt. Nel 2008 ha curato un’antologia di giovani autori indiani per Isbn editore. Si occupa di progetti editoriali, anche come scout, e partecipa a festival letterari internazionali. Per NN cura anche la pagina twitter (@nneditore).

5 set 2015

RECENSIONE: - NEVER KISS A STRANGER - WINTER RENSHAW


NEVER KISS A STRANGER 
self-published
Pagine 274

«Mai baciare uno sconosciuto. Non in questa città» questo è il consiglio, ovviamente disatteso, che la protagonista riceve da sua sorella e che dà il titolo a questo romanzo.
Addison Andrews, una giovane agente immobiliare, fin troppo concentrata sul lavoro, decide di concedersi una notte di follia, contattando un uomo su un sito di appuntamenti.
Tutto ciò che Addison sembra desiderare è un’ora di sesso, senza impegno e senza conseguenze. Ciò che la nostra giovane donna in carriera non può immaginare è che Wilder Van Cleef non è soltanto un uomo estremamente attraente e capace di farle provare brividi tra le lenzuola mai sperimentate prima, ma soprattutto è una persona che come lei ha sofferto per amore e che non vuole alcun tipo di legame.
Ora, fin qui tutto bene se non fosse per il fatto che, da questo momento in poi (ciò le prime 10 pagine), la storia comincia a mio giudizio a essere poco credibile.
Wilder, uomo di ghiaccio, dopo la prima notte di sesso decide che Addison è qualcosa di più e desidera rivederla.  Mentre Addison, che ha ovviamente incontrato un uomo bello, ricco e desideroso di amarla e proteggerla, dopo neanche il secondo incontro, sente di essere già emotivamente coinvolta… da cosa sinceramente non saprei dire.
Consigliata da sua sorella Coco, (giornalista in ascesa e protagonista del successivo romanzo “Never is a Promise”), Addison accetta, dopo qualche momento di incertezza, di avere una relazione stabile con Wilder, senza però rivelargli di essere innamorata di lui.
Ora, premesso che se contattassi un uomo su internet  il massimo che riuscirei a ottenere è un tipo panciuto, peloso, di mezza età, povero in canna e fedifrago per professione; quello che proprio non mi è piaciuto di questo romanzo è proprio la superficialità dei sentimenti provati dai protagonisti.
Wilder e Addison sono stati duramente feriti dai loro precedenti partner ma non lo raccontano, non si scambiano confidenze. Wilder sembra leggere molto bene l’animo di Addison eppure non le rivela nulla di sé e del suo passato. Persino quando organizza un piccolo tranello per punire l’ex di lei, colpevole di averla messa in cattiva luce sul lavoro e di averla fatta soffrire in passato, neanche in quella occasione si degna di darle spiegazioni e Addison non sembra interessata a chiederle, così come non sembra intenzionata a raccontare nulla di ciò che prova.
Ora mi chiedo: cosa li ha realmente portati a provare sentimenti, a loro dire, così forti?
 Il bello però deve ancora arrivare, Addison e Wilder scoprono che i loro rispettivi genitori, immaturi, egocentrici e apparentemente specializzati in matrimoni fallimentari, si sono conosciuti e sposati in tutta fretta.
Da questo momento in poi “tecnicamente” sono fratellastro e sorellastra. Addison vive questa situazione come imbarazzante e peccaminosa, preoccupandosi di ferire i sentimenti di sua madre, che detto tra noi non si è mai curata troppo né di lei, né di sua sorella maggiore, Coco.
Quest’ultima, non appena scopre che Wilder è diventato il loro fratellastro, ordina letteralmente alla sorella di lasciarlo perché lo scandalo potrebbe rovinarle la carriera… mah! Persino quando la vede piangere per settimane intere, continua a ripeterle che passerà e che le loro vite professionali sono più importanti.
La domanda mi sorge spontanea, sono io di larghe vedute o a New York si scandalizzano per niente?
Francamente non sono riuscita bene a comprendere i motivi per cui due persone che non hanno reali legami di sangue, che non sono cresciute sotto lo stesso tetto e che fino a pochi giorni prima erano due perfetti sconosciuti, dovrebbero creare scandalo rivelando ai propri rispettivi genitori di avere una relazione. Non nego che la cosa possa risultare strana, ma addirittura apparire peccaminosa, mi fa sorridere. In America ci si risposa con estrema frequenza e immagino che la situazione di Addison e Wilder statisticamente possa verificarsi.
Non vi svelerò il finale, lo scoprirete da soli se vorrete leggere questo romanzo. Ci tengo però a segnalarvi un altro paio di aspetti da considerare prima dell’acquisto.
“Never Kiss a Stanger” non è diviso in capitoli, ma soprattutto, aspetto davvero sgradevole, è basato sull’alternanza dei Pov di Addison e Wilder. Peccato che non ci sia nulla che ci permetta di comprendere quando si passa da un Pov a un altro. Il lettore, così, si ritrova spiazzato e confuso, realizzando, solo qualche riga dopo, che i pensieri non sono più quelli di Addison ma quelli di Wilder o viceversa. Per quanto riguarda la lingua, francamente mi sento di sconsigliarlo a chi non legge fluentemente l’inglese.
Ah, ultima chicca, l’autrice ci ha tenuto a precisare nella sinossi che è un romanzo per adulti, vista la presenza di scene di sesso. Per dover di cronaca preciso che, se pensate questo sia un romanzo erotico, vi sbagliate di grosso perché nessuna scena di sesso è descritta in dettaglio, oserei dire che non è descritta affatto. Credo che questo sia uno dei libri più casti che io abbia mai letto.
In sintesi non  mi sento di consigliarlo. In giro c’è di meglio.


Giudizio complessivo: così così
RECENSIONE A CURA DI MISST
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3 set 2015

RECENSIONE: - A TWIST OF FATE - GEPHART T


A TWIST OF FATE
self-published
Pagine 315
autoconclusivo anche se parte di una serie

A twist of fate è un romanzo molto particolare. La protagonista è Lexie, il manager di una società di pubbliche relazioni di Melbourne, in Australia, una ragazza che definirei  semplicemente: “tosta”.
Ha un carattere molto volitivo: sa quel che vuole e sa come ottenerlo. Non sempre riesce a essere diplomatica e spesso, questo suo lato un po’ ribelle, l’ha portata a scontrarsi con colleghi e conoscenti. É una donna emancipata anche da un punto di vista sentimentale e sessuale. Non ama e non ha tempo per le relazioni, si limita al sesso nudo e crudo. Non desidera avere un compagno, non condivide il suo appartamento con nessuno (neppure con una donna), e soprattutto detesta dormire con un uomo, perciò dopo il sesso, si riveste e se ne va: SEMPRE.
Nessuna sorpresa quindi nel vedere che il romanzo comincia proprio con la protagonista determinata a portarsi a letto il fascinoso collega Matt, appena sopraggiunto dal Texas per una collaborazione di sei mesi con la società per cui lavora Lexie.
Ammetto che l’esordio è stato spiazzante, sono stata quasi tentata di fermarmi subito. Credo che l’autrice volutamente volesse colpire il lettore, presentandoci una donna spregiudicata. Ammettiamolo: se è un uomo a volersi portare a letto la bella collega passi, se è la donna, tendiamo a essere un po’ più rigidi, almeno io.
Lexie si presenta proprio male. Lei stessa non si vergogna ad ammettere che qualcuno la considera “una facile” e per certi aspetti lei lo è.
Ma quanto può essere complessa una ragazza “facile”? E quanto può essere fragile una donna dura?
Matt a sorpresa rifiuta le avances di Lexie perché non ha intenzione di lasciarsi coinvolgere in una relazione con una collega, ma soprattutto perché la stima professionalmente.
Lo scudo protettivo di Lexie s’incrina. Il fatto che il bel Texano non si senta attratto da lei sessualmente la spiazza. Da un lato la fa sentire debole, temendo di aver perso parte del suo fascino, dall’altro le scalda il cuore, perché Matt è un ragazzo gentile e affettuoso e Lexie è una donna che, dietro la facciata da dura, è profondamente sola.
Lentamente Matt s’insinua nella vita di Lexie, diventando un amico sincero, che si preoccupa per lei e che condivide i suoi spazi, sia pubblici (lavorano insieme) che privati (la convince a condividere l’appartamento di lei). Lexie continua a stuzzicarlo di tanto in tanto, quasi spaventata dall’idea di essersi legata ad un altro essere umano; terrorizzata dall’idea che la propria felicità e stabilità emotiva possa dipendere in parte da qualcun altro… soprattutto da qualcuno che prima o poi tornerà in Texas.
Eppure la vera svolta deve ancora arrivare.
Una notte, mentre Lexie sta rientrando a casa dopo una dura giornata di lavoro, viene coinvolta in un incidente stradale. Grazie al suo sangue freddo, la ragazza riesce a salvare la vita al giovane che era nell’auto che l’ha tamponata. Ciò che Lexie non sa è che ha appena salvato la vita al fratello di James, uno dei membri di una nota rock band americana: i Power Station.
E siamo alla svolta, al Twist of Fate, per l’appunto.
Lexie è una fan di questa band e da sempre è attratta dal bel chitarrista Alex. Potete quindi immaginarvi come si senta nel ritrovarsi, in una sala d’attesa dell’ospedale di Melbourne, con il fascinoso James che l’abbraccia e si dichiara riconoscente a vita.
Come vi sentireste voi se un Bono Vox, un Adam Levine o chi meglio credete, vi faccia entrare nel suo mondo? Ma soprattutto com’è una rock star nella vita privata?
Ecco a mio giudizio, è proprio questo il tema principale della storia, dietro la facciata pubblica come sono davvero le persone? Quanto inganna l’apparenza?
Lexie, da questo momento in poi, entra a far parte della grande famiglia dei Power Station.
Conosce la moglie di James, conosce il resto della band, i genitori di James, le guardie del corpo, gli avvocati, gli addetti alla comunicazione e soprattutto conosce lui… Alex, il chitarrista che da quando Lexie era adolescente, ha popolato i suoi sogni.
Tra i due l’attrazione è palpabile fin da subito. Alex è bello come un vichingo, attraente e apparentemente un bad boy. Lexie è convinta di non poter chiedere a una persona del genere niente di più di una notte di sesso. Ma davvero il personaggio pubblico e quello privato coincidono?
Dietro i vestiti firmati, gli occhiali a specchio, le auto di lusso e le fans che gli si gettano ai piedi, chi è e cosa desidera questa bellissima rock star?
Lexie è convinta che Alex non possa volere una compagna stabile, una relazione “tradizionale” e soprattutto è certa del fatto che lei stessa non desideri niente di tutto ciò.
Allora perché va in crisi quando è proprio lui a chiederle “qualcosa” in più del sesso nudo e crudo?
La facciata di donna dura e determinata, già incrinata da Matt, cede sempre più sotto i colpi dell’affettuosa e sensibile moglie di James, della complicità dell’intera rock band e soprattutto grazie al fascinoso Alex che, a dispetto del suo ruolo da duro, si piega fino ad accettare qualunque cosa pur di avere Lexie nella sua vita.
«Voglio semplicemente te. Capisci? Ti voglio in qualunque modo tu sia capace di darti a me».
Con questa affermazione Alex mi ha conquistata del tutto, peccato che non riesca a convincere Lexie… ma il destino è bizzarro e anche le donne più cocciute o più spaventate, prima o poi dovranno far i conti con i propri fantasmi e affrontare le emozioni che non possono essere negate o cancellate.
Questo è un romanzo corale, i personaggi sono tanti, tutti ben descritti, tutti determinanti per aiutare Lexie ad affrontare le proprie paure e vivere, finalmente, una vita degna di questo nome.
 A twist of fate è un romanzo bellissimo che consiglio a tutti, eccezion fatta per chi non ha un’ottima dimestichezza con l’inglese perché ci sono moltissime espressioni gergali di difficile comprensione e traduzione. Possiamo solo sperare che lo traducano presto in italiano.


Giudizio complessivo: bellissimo

RECENSIONE A CURA DI MISST
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2 set 2015

DAL SOL LEVANTE CON FURORE A CURA DI ANNA AI YAZAWA

Okaerinasai !!

Ben ritrovati cari lettori, come ben sapete in questi giorni il Giappone commemora il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki avvenuto durante la seconda guerra mondiale e che ha causato enormi danni soprattutto a livello umano.
Ma il Giappone fortunatamente si è rialzato da questa rovinosa caduta e nel tempo è diventato la grande potenza che è oggi. Pertanto voglio rievocare la bellezza della nazione e la particolarità della sua arte parlandovi di due manga che ho amato particolarmente:


Nana di Ai Yazawa

Genere:Comico,drammatico,romantico,tragedia,spaccato di vita quotidiana

Casa Editrice : Panini Comics e Planet Manga

Trama : Le protagoniste sono due ragazze entrambe ventenni e che hanno preso la stessa decisione di trasferirsi a Tokyo. Una è Nana Komatsu e l’altra è Nana Osaki,si conoscono sul treno che le porterà alla loro comune destinazione. Passato del tempo si incontrano nuovamente nell’appartamento che entrambe vorrebbero affittare,da qui la decisione di diventare coinquiline e condividere le loro esperienze di vita. Nana Osaki è la cantante di una band che spera di diventare famosa un giorno, Nana Komatsu ribattezzata Hachi dalla prima per potersi distinguere facilmente,inizialmente intraprende il viaggio per raggiungere il suo ragazzo dal quale poi si separa poiché capisce di voler diventare indipendente. Seguono le vicende delle loro vite che ci permettono di conoscere altri personaggi come Ren,fidanzato di Nana Osaki e anch’egli cantante di una band molto più famosa rispetto a quella della fidanzata. Entrambi hanno un passato particolare alle spalle poiché orfani e cresciuti assieme con le loro rispettive debolezze ma personalmente è la coppia che mi è più piaciuta nel manga. Dall’altra parte abbiamo Nana “Hachi” che cerca disperatamente l’amore e sarà al centro di numerose vicende strappalacrime. Non voglio svelarvi molto poiché ci sarebbe tantissimo da dire per farvi capire quanto sia stata fenomenale l’autrice, non per altro è la mia preferita in assoluto. Ogni capitolo dei 42 da cui è costituita l’opera inizia con un pensiero di una delle due ragazze che sviluppa quello che è chiamato intreccio a parallelismo, ossia un modo per collegare due o più personaggi instaurando una sorta di comparazione per evidenziare le differenze e similitudini che intercorrono tra di essi. Questo metodo rende il tutto più interessante ma soprattutto più realistica la trama che viene sviluppata. Ci sono diversi personaggi secondari che, alla fine, non sono poi tanto secondari in quanto contribuiscono alla crescita di quelli principali e ne influenzano il percorso di vita in maniera radicale. Fortunatamente è disponibile anche l’anime di questo capolavoro, uno dei più venduti in Giappone tanto da essere al secondo posto nelle classifiche di vendite per ogni volume venduto. Nel caso dell’anime le colonne sonore e le voci dei doppiatori scelti sono un’aggiunta di notevole valore che caratterizzano ulteriormente il lavoro fatto dalla mangaka. In aggiunta sono stati creati due film “Nana” e “Nana 2” incentrati principalmente sulla figura di Nana Osaki,sul suo passato e la sua band ponendo in secondo piano altre relazioni e personaggi.


Death Note di Oba Tsugumi

Genere: Azione,drammatico,fantasy,psicologico,horror,soprannaturale,tragedia

Casa Editrice: Panini Comics- Planet Manga

Trama : Light Yagami è uno studente modello che non trova stimoli nella routine quotidiana ed è stanco della società in cui è costretto a vivere poiché caratterizzata da corruzione e crimini. Perciò il giorno in cui trova per terra un misterioso quaderno nero, intitolato "Death Note", che reca l'istruzione "L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà", sebbene inizialmente scettico, prova il quaderno scrivendo i nomi di due criminali e nota la veridicità dell’iscrizione. Conosce poi il proprietario del quaderno, uno shinigami di nome Ryuk che glielo cede così che il nuovo obiettivo di Light è diventare il Dio del nuovo mondo in cui non sono presenti criminali di alcun tipo. Dato il numero sempre maggiore di morti che si susseguono,l’Interpol decide di investigare con l’aiuto di un famoso detective conosciuto come Elle il quale si avvicina sempre più alla verità. Ma Light gioca di anticipo grazie al padre poliziotto che entra a far parte della divisione che cerca il killer chiamato Kira così da poter essere informato degli sviluppi delle indagine e,ancor di più, riesce ad entrare nella squadra tramite un escamotage. Da qui nasce una forte competizione tra Elle e Light, sentita soprattutto da quest’ultimo che cerca in tutti i modi di scoprire la vera identità del detective così da poterlo uccidere. Subentreranno poi altri personaggi reali e del mondo degli shinigami, dei tasselli fondamenti per lo sviluppo e l’epilogo della vicenda. I 13 volumi del manga sono stati trasformati in 37 episodi che costituiscono l’anime davvero ben fatto. Si deve calcolare che il manga di partenza è davvero complesso e che la differenza sostanziale tra un manga e un anime è che nel primo si è liberi di rivedere i capitoli precedenti per cogliere dei dettagli che possono sfuggire ,mentre nell’anime si devono concentrare tutti i fattori fondamentali per la riuscita di una trama e caratterizzazione del personaggio. Motivo per il quale vi consiglio di leggere prima il manga e successivamente godervi i vari episodi accompagnati da una buona dose di pop corn...o di mele.

Spero che siano di vostro gradimento questi mie consigli di lettura,
alla prossima.

1 set 2015

RECENSIONE: - ALPHA - JASINDA WILDER


ALPHA 
self-published
Pagine 450
Fa parte di una trilogia ma è auto-conclusivo.

Immaginate di aver perso vostro padre quando eravate al liceo. Immaginate di avere un fratello più piccolo da mantenere agli studi e una madre schizofrenica, ricoverata in una clinica psichiatrica.
Immaginate di aver appena perso il lavoro, di essere sommersa dai debiti e di non avere nessuno che possa aiutarvi.
Riuscite ad immaginarlo? Bene.
Cosa fareste se all'improvviso vi ritrovaste nella posta una busta con un cospicuo assegno intestato a voi, accompagnato da un biglietto contenente solo una parola: “TU”?
Lo incassereste per pagare i debiti, pur sapendo che nessuno a questo mondo fa niente per niente, oppure lo buttereste via, consapevoli che comunque per sopravvivere sarete costretta a scendere a patti con la vostra morale?
La protagonista del libro, Kyrie, pur essendo giovane, non è una sciocca né una sprovveduta e ovviamente, dopo un momento di profonda incertezza e non senza molti timori, sceglie di incassare la somma e saldare tutto. Quando il mese successivo è di nuovo in bolletta, il secondo assegno è quasi atteso con ansia, per quanto il biglietto che lo accompagni si rivela ancor più inquietante: “MI”.
Il terzo assegno, che arriva puntuale il mese successivo, la getta nel panico con il solito biglietto che questa volta riporta la parola “APPARTIENI”.
TU MI APPARTIENI. Un frase che vuol dire tutto e niente. Eppure Kyrie ha bisogno di soldi, non per futili motivi, ma per sopravvivere a una vita che oggettivamente da anni non sembra volerle concedere tregua. Così, pur tra mille timori, continua regolarmente a incassare gli assegni. Rassicurata, mese dopo mese, da quella cifra che le consente di tenersi a galla, relegando in un angolino della sua mente quella frase che aveva accompagnato i primi tre assegni e che tanto l’ha spaventata: tu mi appartieni.
Dopo un anno esatto, quando ormai Kyrie ha accettato come una benedizione quei soldi che mensilmente l’aiutano a pagarsi gli studi e mantenere i suoi cari, qualcuno bussa alla sua porta. I debiti prima o poi si pagano e sembra che per il fantomatico benefattore sia arrivata l’ora di riscuotere con gli interessi.
Ora potrei raccontarvi un po’ di questa storia che tanto mi ha appassionata, ma volutamente voglio lasciarvi con la curiosità. Credetemi sulla parola Valentine Roth non è un uomo che dimenticherete facilmente e francamente non dimenticherete neanche Kyrie.
«Dimmi, Kyrie. Qual è la differenza tra fare sesso, far l’amore e scopare?»
Voi cosa rispondereste?
Trovo che il fulcro di questo romanzo si basi proprio su questa domanda e sulla risposta che da Kyrie e che mi guardo bene dal riportarvi per stuzzicare la vostra curiosità.
Valentine Roth è un uomo bello e ricchissimo, che vive in totale isolamento e che è divenuto col tempo così preoccupato dal proteggere la sua privacy da divenire quasi paranoico. Eppure, credetemi, è un uomo che lascerà un segno, perché Valentine è una contraddizione vivente: forte e al tempo stesso fragile, innamorato eppure capace di mostrarsi spietato, determinato e insicuro.
Valentine ha un segreto da svelare e un desiderio da realizzare, e condurrà Kyrie e noi lettrici, passo dopo passo, ad accettare il suo punto di vista, la sua visione della realtà e del legame tra due persone, privato di tutte convenzioni e sovrastrutture che la società spesso impone.
Questo romanzo è scritto in prima persona e ho trovato che l’autrice sia molto brava nel rendere concrete l’emozioni della protagonista, catapultandoci nei suoi pensieri angoscianti, nel suo essere una giovane donna cresciuta troppo in fretta, che di punto in bianco si ritrova in una realtà a lei sconosciuta e accanto a un uomo cui è davvero difficile resistere. Ho adorato Kyrie, non so se si è capito. Spesso le protagoniste di questo genere di romanzi sono donne fragili o scapestrate, Kyrie è una ragazza normale che fa scelte sensate, almeno a mio modesto parere.  E ho adorato Valentine Roth.
Questo libro a mio giudizio merita di essere letto per la trama molto ben strutturata, per la caratterizzazione dei personaggi, per le riflessioni che ci induce a fare e (concedetemi questa debolezza) per la straordinaria capacità dell’autrice di rendere bollente anche solo un sospiro di Valentine.
In fine, aspetto non da poco, questo romanzo è scritto in un inglese molto semplice. Questo aspetto che per un madrelingua giustamente può risultare sgradevole, per chi come me ha ricominciato da poco a leggere in inglese, è un incentivo in più alla lettura. Posso garantire che lo stile di Jasinda è semplice e fluido ma mai banale.
In sintesi: lo consiglio a chi ama le storie d’amore molto piccanti, con ampie descrizioni di scene di sesso e che si inseriscono nell'ormai classico filone delle Cinquanta Sfumature.


Giudizio complessivo: bello

RECENSIONE A CURA DI MISST
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